L’idea
Ormai la NetGeneration ha un nuovo modo di interagire con il mondo reale, di conseguenza la comunicazione di ogni genere adotta nuove forme per intercettare l’attenzione di ogni fascia d’età. Il Progetto Magnini Terminator si adatta a questa forma di espressione, sposando l’idea che la soglia tra la realtà e la “finzione cinematografica” ormai non esista più.
Tecnica&Tecnologia
L’utilizzo di MDP sempre più performanti, come la Red Epic-W con sensore 8K Helium, che raggiungono livelli della scansione della realtà supernaturali fino ad avvicinarsi ai frattali, permette ai cineasti di simulare il VFX on set. È il caso di questo trailer/commercial, commissionato dalla 20thCenturyFox Italia per il lancio del nuovo Terminator al cinema. La grossa qualità e quantità di informazioni presenti nel file RAW, grazie anche alla eccezionale resa e neutralità delle lenti Zeiss, hanno permesso ai grafici della Palantir Digital di Roma di elaborare l’effettistica VFX identica a quella presente nel film sul corpo del due volte campione del Mondo Filippo Magnini.
REALTÀ e SUGGESTIONE
Quando il Regista Francesco Paglioli mi ha sottoposto il progetto, mi ha dato due coordinate chiare: Potenza e Metallo. Questo mi ha permesso di definire un campo, una cromia, un metodo. Esaltare le forme di un corpo da campione come se fosse Metallo appena modellato dopo la fusione al plasma. Quindi il B/N e l’uso di oli specifici per il corpo dalla particolare viscosità per permettere a quella superficie epidermica di somigliare ad una di Titanio lucente, come smaltato, ecco il Metallo. E la Potenza? Non poteva essere una mera esibizione di muscoli, qui entra in gioco la sfida con gli elementi: l’Acqua. Con l’uso dello slowmotion, a 120FPS con 1/240 di shutter speed, la Potenza prende forma nel piegare la Natura al volere dell’Uomo Potenziato.
Lighting
Sembrerà strano ai più, che immaginano riprese in slowmotion con un “mare di luce”, che abbia usato per questo lavoro solo due Gemini 2×1 della Litepanels. Eppure è così. Questi cormi illuminanti, versatili e potenti come pochi, che hanno superato i gemelli dell’Arri in gestione e praticità, consentono ad un Cinematographer esperto di elaborare equazioni espositive in sottrazione non comuni. Dalle schermate dell’App FoolControl si evince come con l’esposizione possa essere gestita e quale siano gli equilibri tra ISO/Shutter/IRIS. Ovviamente per ottenere una CDL on set, possibile senza DIT solo con una RED DSMC2 e l’APP di Mikael Lubtchansky , è stato necessario azzerare completamente ogni luce parassita e definire un campo d’azione termo-colorimetrico specifico per ottenere una scala di grigi pulita e definita di facile elaborazione in color. Non aggiungo altro e vi lascio alla visione…. Non dimenticate di lasciare commenti e domande, ma soprattutto di andare al cinema e di non smettere mai di sognare!