Lo stile non convenzionale di questo test è quello che permette di mettere a nudo tutte le caratteristiche operative di una MDP. In rete è già possibile trovare parecchie di queste prove da parte dei REDUSER di tutto il mondo, ma con questo confronto sul campo tra Epic-W Helium 8k con OLPF LowLight e la nuova Red Epic-W GEMINI potrete “giocare con le potenzialità del nuovo sensore 5k S35 di Jarred Land.Intanto le dimensioni:Gemini 5k 1.7:1 – 30.72x18mm – 5120×3000 pixel a 15mpx, contro la Epic-W 8k FF – 29.9×15.77mm – 8192×4320 pixel a 36mpx.La prima considerazione è legata all’architettura del sensore, la Gemini ha meno pixel ma più grandi e quindi presenta meno interstizi non fotosensibili a parità di superficie con i precedenti sensori. Questo elemento, ad una prima impressione visiva in Post-produzione, presenta una percettibile sensazione di naturalezza (direi “analogicità”, paragonabile alla naturalezza che dava la pellicola). Meno pixel significa anche meno dettaglio e questa sembra essere la scelta adoperata dal costruttore; infatti se ci pensate, produrre una quantità di informazioni elettriche che non corrispondono ad alcuna radiazione luminosa è inutile. Ma veniamo alla pratica. Intanto a questo articolo è allegato un link DropBox per scaricare gli R3D di entrambe le MDP cosicché possiate divertirvi a testare in prima persona con RedCineX Pro o con i vari Software di Color Grading le potenzialità della Gemini e confrontarla con la sua pari fascia di mercato Epic-W Helium.La filosofia del costruttore ci ha spinto ad esasperare la condizione fotografica dapprima esponendo i soggetti alle luci presenti in un androne di un palazzo storico di Napoli e poi alle luci di strada e di vetrina di Piazza Trieste e Trento e di Piazza del Plebiscito a Napoli.Ebbene, da subito la Gemini ha espresso le proprie caratteristiche: più luminosa di 2.5 Stop circa rispetto alla Epic-W Helium con OLPF Low Light. È importante fare un inciso a questo punto, mentre per tutte le MDP RED è necessario smontare l’attacco per gli obiettivi e sostituire l’OLPF, per la Gemini questa diventa una funzione elettronica che si abilita dal Menù. Quando la Gemini è in Standard (OLPF) gli ISO arrivano a 1600, ma 1600 ISO è anche il punto di partenza della modalità Low Light (OLPF) che, una volta inserita, trasforma l’istogramma completamente, donando una dinamica diversa al sensore sia sulla barra del Rumore che sull’ampiezza dell’istogramma stesso.
Il risultato di questa reazione in termini di fotografia, che potete notare nei file dove sono inquadrato senza cappello nell’androne del palazzo, è una curva più morbida sulla risposta alla luce diretta che illumina da destra il mio volto ed una quantità di informazioni legate alla texture del muro alle mie spalle che con altre camere e quella condizione fotografica corrisponde a “nessuna informazione luminosa = rumore”.
Provando ad elaborare la stessa immagine girata con la Epic-W vi accorgerete di quanto sia impossibile gestirla senza produrre interpolazioni o artefatti. Ovviamente il campo di lavoro in Post produzione, fatto per questo test, non è del livello normalmente usato negli Studios con conversioni dei dati da logaritmico a lineare con i protocolli ACES e OpenEXR, ma è anche la filosofia che ha fatto partorire la GEMINI che, a mio avviso, si attesta nella fascia di mercato della Documentaristica e delle Produzioni RUN&GUN.
È come se Red stesse consegnando al mondo dei cineasti nuovi modi per raggiungere obiettivi che prima non esistevano, cioè (parafrasando il mio amico e collega Emilio Costa dop A.I.C. IMAGO m.a.) grazie alla sperimentazione di questi nuovi strumenti i Cinematographers, i Directors, gli stessi Writers iniziano a chiedersi cosa posso fare con questo nuovo strumento? È la vera sfida dell’evoluzione tecnologica, che in prima battuta sembra solo voler superare dei limiti operativi, ma che poi si dimostra stimolo per nuove esperienze “sensoriali”. Magari approfondirò questo concetto in un altro articolo, anche perché il test si è fatto interessante nel momento in cui abbiamo posizionato il soggetto (il collega Giuliano Caprara) ad un lato della Piazza rivolto verso il portone buio con alle spalle autovetture con i fari accesi e tutte le luci della città. Lì è stato possibile mettere a confronto le due MDP che prima non avevano alcun punto di contatto.
La Epic-W Helium che produceva più problemi che informazioni visive ha preso vita e con un semplice espediente da navigato DOP (insegnatomi da Luca Bigazzi) in post produzione ho diminuito l’apporto di corrente al file (diminuzione ISO) fino ad ottenere un rapporto segnale rumore “accettabile o gradevole” (per la EPIC-W Helium con OLPF LowLight in quella condizione luminosa era 320 ISO) e nel video che troverete allegato noterete quanto il dettaglio della Epic-W Helium sia sostanzialmente un production value rispetto alla Gemini che, invece, ha più dinamica ma sacrifica informazioni necessarie ad un certo ingrandimento.Ovviamente informazioni che non generano una condizione ostativa per la messa in Set della Gemini, ma dopo le evoluzioni dei sensori RED (vedi Monstro) sono cose che si notano.Inoltre, c’è una percettibile dominante verde nell’R3D della Epic-W Helium che non si riscontra nella GEMINI.
è la statua equestre ripresa a piazza del Plebiscito. Vi posso assicurare che per la Epic-W Helium la statua non c’era.Buon divertimento e a presto con i prossimi test.Grazie a Riccardo Mangiarotti e Riccardo De Santis di Panatronics per averci fornito una delle prime GEMINI arrivate in Italia e le ottiche ZEISS per effettuare il test di confronto con la mia Epic-w Helium.